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La vita

Chiara bambina

Chiara è una bambina come tante, vivace e con un’allegria contagiosa. Il sorriso è una sua caratteristica costante. Fin da piccola, splende nei suoi occhi un qualcosa che nasce dal di dentro. Se le viene donato un gioco, non c’è in lei il desiderio di tenerlo solo per sé, ma subito lo condivide e così diventa di tutti. All’asilo non prende le cose degli altri, ma con le compagnette punta a costruire un vero rapporto di amicizia. Meraviglia che già a quell’età, abbia una propensione ad amare così sviluppata.

Ha un’amichetta del cuore, di qualche mese più grande di lei, che affettuosamente la chiama “Rara”. Si vogliono bene e, siccome le due famiglie abitano nello stesso immobile si divertono ad andare nel giardino, dove ci sono due piccole altalene per loro.

Ama gli animali, ha infatti una barboncina color champagne con cui si diverte a correre e a giocare a nascondino. Quando fra tre cuccioli le era stato proposto di sceglierne uno, decide per la più gracile, perché secondo lei è più bisognosa di affetto. Curandola con tanto amore, la cagnolina diventa bellissima e ammirata da tutti. A 7 anni Chiara chiede di fare la Prima Comunione, perché sente di voler già bene a Gesù, per cui non vuole aspettare e il parroco, dopo aver parlato con lei, approva. La certezza dell’amore di Dio entra in lei e non la lascerà più. Chiara fa parte di un piccolo coro e cantare per lei è una vera preghiera.

Chiara adolescente

Crescendo, si staglia sempre di più il carattere di Chiara, portato naturalmente alla relazione con gli altri. Nelle sue azioni c’è una radicalità tesa alla donazione di sé. I suoi atteggiamenti sono improntati ad una spontaneità naturale, capace di trasmettere serenità in chi ha di fronte. Ha una grande apertura di cuore, per cui in ognuno cerca di scoprire e favorire la bellezza interiore.

Obbedisce ai genitori e desidera conoscere il loro pensiero, ma quando ha un’idea che ritiene valida non desiste, come in occasione della sua Prima Comunione. E’ molto sensibile ed ha una propensione al soprannaturale. Quando in occasioni particolari riceve dei soldi o regali dai parenti li dona, perché siano venduti e il ricavato dato ai poveri, come quando ha donato gli orecchini per ben due volte e poi li ha ricevuti nuovamente.

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Chiara adulta

Con le amiche, le cugine e alcune persone Chiara mantiene una corrispondenza epistolare. Nelle letterine piene di affetto e di vicinanza, lei spesso mette alla base del rapporto la realtà di Dio Amore come faro della sua vita. Scrive ad un’amica: “Io sono sempre lì con te, ma con me c’è anche Qualcun altro. Prova a pensare Rachy è molto semplice è Dio.

Anche attraverso il cellulare intrattiene numerosi contatti, anche se con messaggi brevi e profondi. Si impegna senza limiti in varie realtà: sia al lavoro, che con le famiglie della parrocchia o quelle del Movimento dei focolari o con le mamme che hanno figli nello stesso ambiente scolastico. In tutti questi ambiti la sua donazione è senza riserve.

Una caratteristica del suo rapporto con coloro che vivono una certa complessità di vita, è quella di farli sentire persone che Dio ama particolarmente. Sopporta il dolore sia fisico che spirituale senza lamentarsi e lo accetta riconoscendo in esso la presenza di Gesù sulla croce.

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Chiara da ragazzina fotografata mentre saluta Chiara Lubich e si guardano negli occhi

Chiara e il Movimento

Una volta trasferitasi con la famiglia a Grottaferrata, sui Castelli Romani, Chiara ha la grazia di venire a contatto con alcune prime compagne di Chiara Lubich. Soprattutto Dori la cura in modo particolare, portandola con sé quando va a riposare in una casetta nel bosco.

Proprio in questi anni sta nascendo il Centro Gen4 con lo scopo di far conoscere la spiritualità dell’unità alle bambine e Chiara stessa la invita a farne parte insieme ad un’altra amichetta. Chiara Lubich manifesta il desiderio che le Gen 4 siano in prima fila al Collegamento telefonico mensile con tutto il mondo. Gerta, una focolarina belga, è la loro assistente e, in questa atmosfera ricca d’amore puro vive per oltre due anni e mezzo una straordinaria esperienza di luce.

Chiara Lubich, invitata dalle bambine, va a trovarle alla “Casetta Primavera”. Desidera conoscerle personalmente e anche Chiaretta si fa conoscere. Chiara Lubich, indicando Chiaretta, commenta: “Questa è una popetta un po’ speciale.”
Con la fondatrice del Movimento Chiara intrattiene una fitta corrispondenza. Nelle sue frequenti letterine ha modo di donarle ciò che vive e Chiara Lubich, talvolta le risponde personalmente.

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